L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino. Si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. L’Oreste è una riflessione sull’abbandono, sulla solitudine e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. Con un’animazione grafica di straordinaria potenza, visiva e drammaturgica, realizzata dalle magnifiche illustrazioni di Andrea Bruno, Claudio Casadio dà vita a un personaggio indimenticabile, a tratti drammatico e tenero, a tratti comico, affrontando con grande sensibilità attoriale il tema importante e delicato della malattia mentale in un originalissimo spettacolo.A prima vista L’Oreste può sembrare un monologo, dato che in scena c’è un solo attore in carne e ossa. Ma quel che attende lo spettatore è ben altro: grazie alla mano di Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, e alla collaborazione con il festival Lucca Comics & Games, lo spettacolo funziona con l’interazione continua tra teatro e fumetto animato: l’Oreste riceve costantemente visita dai suoi fantasmi, dalle visioni dei mondi disperati che coltiva dentro di sé, oltre che da medici e infermieri. I sogni dell’Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata trasformano la scenografia e il teatro drammatico classico in un caleidoscopio di presenze che solo le tecniche del “Graphic Novel Theater” rendono realizzabile: un impossibile viaggio tra Imola e la Luna attraverso la tenerezza disperata di un uomo abbandonato da bambino, e che non si è più ritrovato.