Partendo dalla commedia dell’austriaco Franz von Schonthan, rappresentata con successo nel 1885 e oggetto di numerosi adattamenti, tra cui la celebre trasposizione cinematografica del 1945 con Totò, questa versione firmata da Pippo Pattavina sceglie come ambientazione il secondo dopoguerra. Al centro della vicenda c’è Nicolino Trombone, un capo comico disordinato e maldestro, a capo di una compagnia teatrale ancora più sgangherata. Trombone accetta di rappresentare “Il ratto delle Sabine”, una pièce scritta da un professore con ambizioni letterarie, Agostino Zumbo, disposto a pagare pur di vedere la sua opera portata in scena, ma cercando di farlo di nascosto dalla sua severa moglie-virago e dalle sue due figlie. Le cose si complicano quando si intreccia una prevedibile storia d’amore tra la figlia minore e l’attore giovane della compagnia, amico del genero della famiglia.