Miseria e nobiltà

16

May

regia
Giampaolo Romania

con
Toti Mancuso e Tonino La Mantia

e con
Giuseppe Balsamo, David Cannavò, Barbara Gutkowsky, Giovanni Maugeri, Elena Melardi, Luca Micci, Mariachiara Pappalardo, Loredana Scalia, Viviana Toscano
e la partecipazione straordinaria del piccolo Matteo Ciancitto.

Scene
Salvo Manciagli

Costumi
Graziella Torretti

Venerdì 7 marzo

Ispirato all’iconico film con Totò, si raccontano le esilaranti vicende di un gruppo di poveracci che si ritrovano, loro malgrado, a fingersi nobili. Felice Sciosciammocca (Totino La Mantia), è uno squattrinato scrivano che vive in condizioni di estrema povertà insieme alla sua famiglia e agli amici, tra cui spicca il nome di Pasquale il fotografo (Toti Mancuso). La trama si sviluppa quando Eugenio, un giovane aristocratico innamorato della bellissima Gemma, si rivolge disperatamente a Felice e alla sua compagnia di amici
squattrinati per un aiuto inaspettato: convincere il padre di Gemma, un sospettoso ricco borghese, che la famiglia del pretendente possiede autentiche origini nobiliari.
La richiesta di Eugenio è motivata da un amore sincero, ma si scontra con le barriere
sociali e le ipocrisie del tempo. Felice e il suo gruppo, spinti dalla speranza di un
compenso che potrebbe finalmente alleviare le loro difficoltà quotidiane, accettano il rischio e si lanciano in una rocambolesca messinscena. Con una creatività sfrenata e un pizzico di ingenuità, si trasformano in improbabili nobili, dando vita a una commedia degli equivoci fatta di fraintendimenti, inganni e momenti esilaranti che mettono in discussione le rigide regole dell’apparenza sociale.
La miseria, non limitata alla sola condizione economica ma elevata a simbolo di un disagio esistenziale, si trasforma in uno specchio attraverso cui osservare l’essenza più genuina dell’umanità: quella che si adatta, che spera e che, con una dignità incrollabile, affronta le avversità della vita. Al contrario, la nobiltà, spogliata del suo scintillio superficiale, viene esposta e derisa, rivelando quanto fragile e sfumato sia il confine tra queste due dimensioni apparentemente opposte.